
L’Italia ha recentemente presentato alla Commissione Europea una proposta di regola tecnica per stabilire i requisiti minimi necessari affinché i prodotti in plastica destinati al contatto con alimenti, come piatti, posate, cannucce e agitatori, possano essere considerati effettivamente “riutilizzabili”.
Questa proposta, che rientra nel quadro della Direttiva SUP (UE 2019/904), ha l’obiettivo di chiarire i criteri tecnici per distinguere i prodotti monouso da quelli riutilizzabili, garantendo maggiore trasparenza sul mercato e riducendo l’ambiguità normativa.
La regola tecnica definisce requisiti specifici per ciascun tipo di prodotto:
I bicchieri non sono attualmente coinvolti nella proposta normativa, pertanto per ora tutto resta invariato.
Sebbene si tratti ancora di una proposta e non vi sia certezza sull’approvazione, il fatto che la questione sia stata sollevata a livello europeo evidenzia una chiara direzione verso un cambiamento normativo. Anche senza l’ufficialità della norma, è probabile che questa evoluzione influenzi il mercato, modificando l’approccio dei buyer e le strategie di acquisto dei consumatori.
Se approvati, i prodotti riutilizzabili cambieranno completamente volto: saranno più pesanti, non più termoformabili, più costosi e percepiti diversamente. Inoltre, è possibile che non vengano più esposti nello scaffale del monouso, ma in quello del casalingo, modificando di fatto le dinamiche di vendita.
Mentre i prodotti riutilizzabili potrebbero diventare più complessi e costosi, le soluzioni compostabili restano l’alternativa più chiara e immediata per il cliente finale. Questo rappresenta un punto di forza su cui puntare, in grado di garantire sostenibilità e semplicità nell’utilizzo.
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